Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Siamo di fronte ad un reato altamente grave e discriminante, per di più commesso da appartenenti all’Arma che dovrebbero essere un esempio di civiltà, di moralità e di legalità”
Milano – Corruzione in cambio di sesso, peculato, omissione e alterazione di atti d'ufficio sono tra le accuse mosse dalla procura della Repubblica di Mantova ai danni di un maresciallo di 51 anni in forza al nucleo radiomobile dei carabinieri della cittadina lombarda.
In base alle indagini condotte, il militare avrebbe ottenuto prestazioni sessuali da una prostituta brasiliana assicurandole favori nell'ambito di un’inchiesta che la vedeva coinvolta.
Il rinvio a giudizio è stato richiesto anche per altri due carabinieri della stessa compagnia mantovana, accusati di concussione sessuale nei confronti di alcuni transessuali.
Sull’accaduto si è espresso il responsabile per la provincia di Mantova dell’Italia dei Diritti, Paolo Refolo: “Attendiamo il giudizio dei magistrati, ma qualora il fatto dovesse sussistere, siamo di fronte ad un reato altamente grave e discriminante, per di più commesso da appartenenti all’Arma che dovrebbero essere un esempio di civiltà, di moralità e di legalità”.
“Condanno apertamente l’accaduto – termina perentorio l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – e spero che episodi come questo vengano cancellati definitivamente dalla pagine di cronaca della nostra città”.