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Polverini apre ambulatori di domenica, lo sgomento di Marinelli

Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “L’unico ambulatorio che dovrebbe essere aperto è quello del Cim, anche perché la presidente appartiene a quella generazione che cantava la canzoncina ‘Via dei matti numero zero’”

 

Roma – Non poche polemiche ha suscitato il progetto denominato “Porte aperte al cittadino", promosso della Regione Lazio per attivare anche di domenica gli ambulatori ospedalieri che nei giorni feriali spesso restano chiusi. Un'iniziativa che purtroppo però non pone rimedio alla situazione di collasso all’interno dei reparti di Pronto soccorso, di Rianimazione e di Terapia intensiva di molti ospedali della Capitale, dovuta alla carenza di personale medico.

“Ottima idea – afferma con sarcasmo Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, in merito alla questione –, solo che l’unico ambulatorio che dovrebbe essere aperto è quello del Cim, altresì detto Centro di Igiene Mentale. La Polverini peraltro appartiene a quella generazione di baby boomer che da bambini cantavano a squarcia gola la canzoncina ‘Via dei matti numero zero’, mentre nella realtà si smantellano presidi di pronto soccorso che dovrebbero essere aperti, quelli sì, ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni alla settimana”.

L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro continua imperterrito: “Ora si  adotta un provvedimento che per di più va a dispetto anche del papa sovrano. Scorda la Polverini le genuflessioni ultime passate del sindaco ‘Aledanno’, che ha presentato appunto l’ultimo danno, ossia la nuova giunta al pontefice romano. Scorda la collega della Pisana-Via dei Matti, la stessa deferenza avuta in campagna elettorale oltre Tevere. Scorda soprattutto che il settimo giorno anche il Signore si sia riposato, quello che vorrebbero fare i romani e i laziali di domenica, anziché assistere all’ottimo sfarzo della sanità pubblica a favore del privato”.

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