Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Lo Stato ha dimostrato ancora una volta la sua debolezza”
Roma – Ennesima strage senza colpevoli. Dopo trentasei anni, il massacro di piazza della Loggia a Brescia, che provocò otto morti e più di cento feriti, resta privo di mandanti ed esecutori. “Bruttissima pagina d’ingiustizia nazionale”. Così commenta a freddo la notizia un amareggiato Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti.
Dopo quasi vent’anni di indagini e 166 udienze in circa due anni di dibattimento, i giudici della Corte d’assise di Brescia hanno assolto i cinque imputati per insufficienza di prove. “Da questo processo si è evinta chiaramente una mano politica nei fatti - continua Girlando -. Al di là dell’insufficienza di prove, dai rapporti di Zorzi e Maggi con diversi personaggi politici, venuti a galla durante il dibattimento, era palese la connessione tra l’estrema destra e lo Stato”.
Dunque, assoluzione oltre che per l’ex esponente dell’Msi Pino Rauti, già richiesta dalla stessa procura di Brescia, anche per il generale dei carabinieri Francesco Delfino, per l’ex ordinovista Carlo Maria Maggi e per il collaboratore dei servizi segreti Maurizio Tramonte. Revocata, infine, la misura cautelare per l’altro neofascista coinvolto, Delfo Zorzi, ormai cittadino giapponese. “Lo Stato ha dimostrato la sua debolezza - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -, la quale rimarrà tale fino a quando non si cancellerà definitivamente il segreto di Stato sulle stragi nazionali”.