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Bergamasco lingua ufficiale di Spirano, lo sdegno di Graziosi

Il viceresponsabile per la provincia di Bergamo dell’Italia dei Diritti : “Ennesimo esempio dell’arroganza politica della Lega”

 

Bergamo -  “Siamo nel pieno dell’ignoranza assoluta, non ho altri termini per definire la situazione, perché non trovo sia una cosa normale che  chi abita a Spirano debba comunque sapere il bergamasco ”.

 

Netto il commento di Simone Graziosi, viceresponsabile per la provincia di Bergamo dell’Italia dei Diritti, circa il piccolo centro tra le lande in cui verde è il colore che domina le scuole, i mezzi dei servizi sociali e dove il 70 % della popolazione si esprime in dialetto orobico.

 

Dalla carta intestata della giunta, fino al giornalino comunale tutto è scritto nella lingua locale, dominante anche nella toponomastica, che oltre al nome attuale delle vie, segnala quello gergale delle contrade ottocentesche. Tutto questo, stando alle giustificazioni del vicesindaco con lo scopo di promuovere un’identità da preservare.

 

“Un conto – continua Graziosi – è recuperare la tradizione un conto è esporre addirittura cartelli e centralini in bergamasco. Mi sembra assurdo, posso capire il recupero delle tradizioni ma che venga fatto in altra maniera”.

 

Nonostante il tentativo di smorzare le polemiche dei primo cittadino, tanto è il clamore e l’incredula preoccupazione che suscitano i guizzi dell’amministrazione di un comune che si sta sempre più “padanizzando”, arrivando ad usare il bergamasco per la segreteria telefonica del proprio centralino istituzionale.

 

“Il comune è un’istituzione pubblica – commenta l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - alla quale tutti devono poter accedere e in Italia la lingua ufficiale, anche a livello costituzionale, è la lingua italiana, non il bergamasco. È l’italiano ad essere ufficiale, salvo per le minoranze linguistiche, ma non è questo il caso. Siamo di fronte all’ennesimo esempio dell’arroganza della lega bergamasca”.

 

 

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