Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Anche i tassisti devono seguire la logica del mercato”
Roma – Da quanto recita una norma comunale il trasporto di persone tramite il servizio pubblico denominato Taxi deve costare 40 euro se provenienti da Fiumicino e diretti in centro città, e 30 euro dall’aeroporto di Ciampino. Nonostante ciò continuano a rimbalzare sui mezzi di stampa le lamentele degli utenti che si sono trovati di fronte a tariffe ben più alte, anche del 70%.
A tal proposito esprime il suo parere Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Rimane il mistero sul perché siano così attaccati alla professione i componenti della seconda casta più potente d’Italia, quella dei tassisti che segue a ruota quella dei notai. I primi guadagnano perlomeno 327.000 euro all’anno, mentre i secondi dovrebbero portare a casa poco più di 1.100 euro. Basterebbe quindi, per questa seconda categoria, una decina di truffe al mese per raggiungere l’agognata pagnotta – chiarisce l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, non si capisce perché, mentre tutti sono tenuti a sottostare alla logica dei prezzi di mercato, i tassisti ne siano esonerati”.
La nota di Marinelli si conclude con un dotto parallelismo: “Diocleziano, grande imperatore romano, il cavolo lo capiva in quanto si ritirò a Spalato a coltivare il prezioso ortaggio. Gli amministratori del Comune di Roma, invece, non capiscono un cavolo, appunto, perché mentre Diocleziano tentava di inchiodare il prezzo ai minimi termini questi lo fissano verso l’alto”.