Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “La società gestrice della rete stradale dovrebbe pensare a rendere più sicure le strade, anziché riempirsi ulteriormente le tasche con questo scempio”
Roma – “L’Anas dovrebbe pensare a rendere più sicure le strade, anziché riempirsi ulteriormente le tasche con questo scempio”. Questo il commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, sul pedaggio elettronico voluto dall’Anas sul Grande Raccordo Anulare di Roma e sull’autostrada che collega la Capitale con Fiumicino. La società gestrice della rete stradale italiana pubblicherà oggi il bando di gara di 150 milioni per la cosiddetta “esanzione dinamica senza barriere”, una sorta di occhio elettronico in grado di leggere le targhe dei veicoli in transito e di inviare automaticamente a casa la richiesta di pagamento. Il Campidoglio, la Provincia di Roma e la Regione Lazio hanno già fatto fronte comune per impedire un progetto che – pur non riguardando chi si muove all'interno alla città, bensì solo chi vi arriva dall’autostrada o coloro i quali verso questa si dirigono – darebbe il colpo di grazia a tutti quei pendolari già penalizzati dai rincari delle tariffe autostradali scattati in estate e poi bloccati dalle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. “Il Gra è utilizzato ogni giorno da migliaia di lavoratori come percorso quasi obbligato per andare a lavoro – incalza Soldà –, e altrettanto vale per la bretella Roma-Fiumicino. E’ impensabile tassare il pedaggio su strade di così vitale importanza, a maggior ragione se si calcola che quella dei pendolari già non è una delle categorie più fortunate. Se al traffico, al lungo viaggio, ai rincari della benzina, si deve aggiungere anche una tassa extra per 5 giorni settimanali, per i lavoratori che vengono dall’hinterland romano recarsi in ufficio diventerà un’impresa”. Italia dei Diritti promette battaglia nei confronti di tale progetto e invita tutti i sostenitori del movimento ad appoggiare le iniziative che verranno a breve rese note.