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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
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Dato alle fiamme terreno di De Pierro, altro atto intimidatorio?

Il presidente  dell’Italia dei Diritti:” Non ho la certezza matematica che sia stato un atto intimidatorio ma visti i precedenti espliciti e conclamati mi viene spontaneo pensare ad un’ipotesi di questo tipo  ”

 

Roma – Ennesimo atto d’intimidazione nei confronti del presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro. L’altra notte, infatti, è stato appiccato il fuoco su un terreno di sua proprietà in zona Castel di Leva. “Non ho la certezza matematica che sia stato un atto intimidatorio - ha detto Antonello De Pierro - ma visti i precedenti espliciti e conclamati mi viene spontaneo pensare ad un’ipotesi di questo tipo. In ogni caso sta di fatto che l’incendio è di natura dolosa, e con tanti terreni presenti in quel territorio è stato preso di mira proprio il mio. Se ciò fosse, sarebbe certamente un altro gesto grave che la procura dovrebbe cominciare a prendere in considerazione. Naturalmente ciò significa che stiamo facendo bene il nostro lavoro, vuol dire che stiamo dando fastidio a chi pensa di poter utilizzare le istituzioni per interessi privati. Qualcuno mi ha chiesto se ho paura. Certo che ho paura, però è altrettanto certo che non mi fermo e vado avanti. L’unica cosa che mi dispiace è che noi dell’Italia dei Diritti spesso siamo lasciati da soli nelle nostre battaglie, con le istituzioni che in genere sonnecchiano o addirittura ci boicottano, come del resto anche alcuni giornalisti purtroppo pennivendoli al servizio del sistema. Certamente avremmo meno paura se le istituzioni ci sostenessero ma in questo tessuto sociale sembra che chi lotta per la legalità e la giustizia sia da mettere all’angolo e chi invece delinque  sia da candidare addirittura in parlamento”.

 

Sulla vicenda deve essere fatta ancora luce e le responsabilità restano tutte da accertare, tuttavia, il terreno oggetto dell’incendio da agricolo diventerà presto edificabile e questo pone più di un sospetto sull’accaduto.“L’episodio dell’altra notte – ha proseguito il presidente dell’Italia dei Diritti - mi fa pensare maggiormente ad un atto intimidatorio legato alla nostra attività in quanto la zona in questione è considerata a recupero e presto diventerà edificabile iniziando a solleticare gli appetiti di chi edifica grossi business nel campo del’edilizia e naturalmente può essere  penalizzato dalla nostra iniziativa moralizzatrice che si esplicita nella previsione  dei trasferimenti periodici ogni tre anni per i vigili urbani i dipendenti degli uffici tecnici territoriali da un municipio all’altro,  già condivisa dalla giunta Alemanno. Chiedo solo alle istituzioni, o meglio alla parte sana dell’apparato istituzionale, di sostenerci,  in quanto ciò che noi chiediamo è solo legalità e giustizia che dovrebbe essere di norma in uno stato democratico e di diritto”.

 

Già in passato il presidente dell’Italia dei Diritti era stato oggetto di aggressioni ed atti intimidatori alla sua persona, ma questi episodi negativi non hanno mai minato il suo impegno e le sue battaglie in favore della legalità. “Ho già subìto atti vandalici alla mia autovettura - ha detto ancora De Pierro - due tentati investimenti, nel secondo caso si trattava di una persona denunciata  per abusi edilizi con la complicità di cellule deviate della polizia municipale e dell’ufficio tecnico di Ostia ed era in stato di ebbrezza. Stranamente nel mese di luglio in piena movida estiva due ispettrici del commissariato di pubblica sicurezza di Ostia lido, nonostante le mie numerose richieste,  non sono riuscite a reperire un etilometro né a sottoporre la persona in questione ad esami ematici presso il vicinissimo ospedale “Grassi”. Dopo un’aggressione a bastonate da parte di un noto pregiudicato di Ostia  insieme all’appena citato denunciato per indurmi a lasciar perdere e anche in quel caso la volante della polizia intervenuta, ancora non capisco perché non ha provveduto al sequestro dell’arma utilizzata, e contro i due giace semplicemente un procedimento per lesioni lievi. Non è un caso se avevo già denunciato una cricca che muove i suoi tentacoli sull’edilizia del litorale romano e zone limitrofe e di certo non mi fermerò  fino a quando gli organi competenti riusciranno a smascherare le innumerevoli illegalità presenti. Da sempre mi sono dichiarato disponibile a parlare davanti all’autorità giudiziaria.”

 

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