Sul posto lancia l’allarme Antonella Aprile, responsabile del movimento per l’VIII Municipio di Roma: “Su alcune panchine, a pochi metri dai pannelli di amianto, stazionano persone di ogni età e le amministrazioni incaricate giocano a scaricabarile
Roma, 28 luglio 2010 – Quando l’Ente tutelare di un territorio lo dimentica e smette di curarlo, nemmeno la constatazione di una drammatica evidenza gli consente di uscire dalla sua colpevole latitanza e ripristinare il sano vivere.
Successivamente alla denuncia da noi ricevuta da un’abitante di uno stabile sito in Largo Mencaroni, VIII Municipio, in cui ci segnalava la presenza di lastre di ethernit nel parco prospiciente, la responsabile per il VIII Municipio di Roma dell’Italia dei Diritti Antonella Aprile si è recata sul posto e ha dovuto prendere atto della situazione in cui versano i cittadini della zona.
“Su alcune panchine, a pochi metri dai pannelli di amianto, stazionano persone di ogni età, – nota la Aprile – e oggi ho visto anche una coppia con un bimbo in carrozzina ed una giovane donna in gravidanza.
Ad attendere all’ingresso della palazzina c’erano numerosi condomini che hanno specificato di aver sottoposto diverse denunce all’VIII Municipio senza alcun esito.
Da notare, tra l’altro, la manifesta fatiscenza dello stabile di edilizia popolare, appaltato alla Romeo Costruzioni, che come documentato fotograficamente dalla Aprile, mostra scale e pavimenti fracassati, pensiline pericolanti, infiltrazioni prolungate di acqua piovana dai buchi del tetto.
Su nostra iniziativa abbiamo provveduto a contattare l’VIII Municipio capitolino e precisamente la segreteria del Presidente. Dribblato un tentativo di scaricare ogni addebito sull’Ama, riusciamo a far intendere che appellarsi ad un ente territoriale è necessario e scontato quando si riscontra un problema grave sul territorio di competenza. La dichiarazione del medesimo Municipio fotografa e conferma l’esistente. Dopo l’apposizione dei sigilli da parte della Polizia Municipale, ben presto provvederanno ad allertare il Dipartimento Tutela Ambiente del Comune di Roma, reale intestatario della grave incombenza.
La considerazione che proviene dal movimento presieduto da Antonello De Pierro è sotto gli occhi di tutti gli abitanti del quartiere: possono soltanto i sigilli della Polizia Municipale considerarsi un’adeguata messa in sicurezza? Bambini e anziani che quotidianamente respirano quelle polveri pagano a tempo ritardato lo scotto della palese dimenticanza perpetuata dall’ente sul suo territorio. Tuttavia finora l’Italia dei Diritti è stata l’unica organizzazione ad aver prestato orecchio, e speriamo, cassa di risonanza a queste urla di soccorso dimenticate dal chiasso della metropoli.
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