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De Pierro su ordinanza “anti-coatti” dopo video Romina e Debora a Ostia

Il presidente dell’Italia dei Diritti attacca il minisindaco Vizzani: “Invece di emettere provvedimenti da Ventennio pensi a risolvere il problema della prostituzione e del degrado morale nella pineta di Castelfusano”


Roma – “Le dichiarazioni di Vizzani mi sembrano totalmente fuori luogo, nonché  altamente pretestuose e strumentali. Quella alle due ragazze di Ostia è stata un’intervista simpatica nel più classico dei servizi televisivi da spiaggia. Se poi è diventata un tormentone estivo lo si deve alla rete e al pubblico che hanno fatto il resto. Capisco che il presidente Vizzani non abbia grossa esperienza in fatto di fenomeni mediatici ed effetti dirompenti della comunicazione sul web, tuttavia il suo mi sembra un comportamento decisamente discriminante”. È questo uno dei passaggi cruciali con cui Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, motiva il suo disappunto nei riguardi di Giacomo Vizzani, minisindaco del XIII Municipio, che ha emesso un’ordinanza volta a limitare l’uso del costume da bagno solo sulle spiagge. Un modo, secondo Vizzani, per difendere la reputazione del litorale lidense, a suo dire gravemente danneggiata dall’ormai famoso video dell’intervista di Sky Tg24 alle giovani Romina e Debora, che con il loro linguaggio gergale e i loro modi di fare da subcultura sociale, avrebbero offerto “un’immagine burina di Ostia”.

 

De Pierro chiama esplicitamente in causa il presidente del XIII Municipio, rivolgendogli retoricamente una domanda: “Per caso si vogliono iniziare i rastrellamenti di tutti i coatti e mandarli nei lager così da proporre una concezione meno popolana di Ostia?”. Poi il leader dell’Italia dei Diritti sposta l’attenzione su un tema di maggiore rilevanza dal punto di vista politico-amministrativo: “Vorrei approfittare dell’occasione per soffermarmi sul falso moralismo bigotto esternato da Vizzani per quanto riguarda l’utilizzo del costume da bagno fuori dagli stabilimenti balneari, poiché così facendo ha dato di sicuro un segnale reazionario e di notevole arretratezza culturale, che nelle città evolute della riviera romagnola non si sognerebbero nemmeno di pensare. Mi risulta strano – prosegue convinto De Pierro – osservare quanto il minisindaco ostiense non sia scandalizzato dallo spettacolo indecoroso che si apre davanti gli occhi di chi transita nella pineta di Castelfusano, dove transessuali e prostitute mettono in mostra espliciti attributi fisici, senza pudore e tra l’indifferenza di chi dovrebbe reprimere tali atteggiamenti. Eppure sono passati quasi due anni da quando, in un incontro che ho avuto con lui, Vizzani aveva assicurato che il fenomeno prostituzione in pineta sarebbe stato debellato in poche settimane. È singolare che non si scandalizzi davanti al fatto che i bambini giochino tra rifiuti organici e profilattici usati che nessuno si cura di rimuovere. Caro presidente stiamo ancora aspettando che risolva questo problema”.

 

In conclusione del suo intervento il numero uno del movimento per i diritti civili e la legalità spiega anche perché sarebbe necessario prendere seriamente in considerazione la salvaguardia dell’arredo urbano e ambientale di Castelfusano, rivolgendosi direttamente a chi ne è il primo responsabile: “Invece di emettere ordinanze da Ventennio – chiosa De Pierro – pensi a rendere fruibile la pineta non certo per gli amplessi del sesso mercenario, ma per tutti quei cittadini che hanno diritto di sfruttare i benefici di questo polmone verde e che purtroppo vengono frenati proprio da simili fenomeni di degrado che lei avrebbe il dovere di monitorare con più vigore”.

 

 

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