Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Basta con le strade killer. Bisogna intervenire per evitare la strage di innocenti”
Cagliari, 1 dicembre 2009 – “I cittadini reclamano una viabilità sicura. Le opere infrastrutturali non sono né di destra né di sinistra. Siamo alla frutta se due consiglieri manifestano contro il loro governo chiedendo la messa in sicurezza della strada”. Questo il commento del vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà, in merito allo sciopero della fame messo in atto dai consiglieri comunali del capoluogo gallurese, Gigi Carbini e Pietro Luciano, entrambi del PdL.
Lo striscione “La strada della morte, la fame per la vita” spiega il senso della battaglia che mira ad ottenere tempestività nei lavori per il raddoppio della statale Sassari-Olbia. “Sulla vita dei cittadini non si scherza, ecco perché bisogna mettere da parte i colori della propria bandiera politica e pensare al bene comune”, continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro. “Il fatto che due consiglieri del PdL manifestino contro il governo di Roma, a cui fanno capo, è sintomatico di un malessere nella gestione della cosa pubblica che non mira alla crescita delle regioni ma solo agli interessi personali”.
La storia della Sassari-Olbia è un bollettino di guerra: settantacinque vite uccise dall'asfalto negli ultimi quattordici anni e più di duecento feriti. Il presidio è stato iniziato per tenere i riflettori puntati sull’impegno che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha preso con le istituzioni locali e i cittadini. Dovrebbero essere pronti 48 milioni di euro e i lavori dovrebbero cominciare già ai primi di gennaio 2010.
“Senza infrastrutture non c’è sviluppo – continua Soldà – e senza sicurezza non si rispettano i patti assunti con i cittadini. Le istituzioni locali e nazionali devono pubblicamente farsi carico di quest’onere prima che si registrino nuove vittime. E’ necessario – conclude il vicepresidente dell’Italia dei Diritti – mettere tra i primi posti la sicurezza stradale per tutelare gli interessi della comunità”.