Il responsabile per l’Immigrazione dell’Italia dei Diritti: “Si agisca seguendo i principi di eguaglianza sanciti dalla Costituzione e non secondo criteri di convenienza”
“Quanto accaduto è l’emblema dell’eterna contraddizione degli uomini della Lega che agiscono nelle realtà locali basandosi più su principi di convenienza che su un generale senso di equità”. Queste le prime crude parole del viceresponsabile per l’Immigrazione dell’Italia dei Diritti, Antonino Lo Verde, sulla vicenda avvenuta nella provincia del Torrazzo, nel cremonese, dove il vicepresidente leghista della provincia ha negato il permesso di costruire una chiesa cristiano-ortodossa per consentire alla comunità romena di esercitare i propri riti religiosi. A generare ancora più polemiche, la presenza di un tempio Sikh per la comunità indù e di una moschea per i musulmani, nonché la posizione del sindaco Oreste Perri, del PdL, che invece è favorevole a concedere alla comunità romena la chiesa richiesta visto che è stato eletto anche con i loro voti. Prosegue perplesso l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Questa è la dimostrazione di come i leghisti mettano in atto diversi pesi e misure mediante simpatie e antipatie individuali basandosi più sulle opinioni personali che su concreti principi di uguaglianza. Così facendo arrivano al paradosso di favorire più la costruzione di una moschea piuttosto che luoghi di culto per i cristiano-ortdossi che sono europei e in teoria più vicini a noi in quanto seguaci di Gesù. Ogni religione, in base ai principi della Costituzione, ha pari dignità e diritti e non debbono essere fatte distinzioni per nessuna etnia, vicina o lontana dalla nostra cultura. In virtù di tale imprescindibile principio – conclude Lo Verde -, mi auguro che venga rispettato il diritto di queste persone e che la comunità romena abbia presto il suo luogo di culto al pari delle altre etnie presenti nella zona”.