Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Se tale prassi è legittima facciamo sì che sia a conoscenza di tutti ma sarebbe meglio cambiare le regole”
“Se non c’è nulla di strano che le società di produzione legate a Berlusconi abbiano contratti milionari con la Rai è bene che si sappia, la trasparenza è un obbligo, invece certe cose vengono fuori solo scavando”. Questo il sarcastico commento del vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà, alla dichiarazione di Italo Bocchino all’indomani delle accuse mosse verso sua moglie circa il suo contratto di produzione con la Rai. Le polemiche, partite dall’articolo del quotidiano Il Giornale, hanno scatenato la reazione di Bocchino che ha dichiarato che finché non c’è una legge che vieta ai parenti dei politici di avere rapporti di lavoro con la Rai, è tutto in regola e che comunque lui stesso sarebbe d’accordo nel vagliare un codice morale basato su tale principio. “Ben venga allora questo codice etico – continua il vicepresidente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -, per i concorsi pubblici vale la regola che i candidati non devono avere legami con i politici, estendere tale vincolo a coloro che hanno rapporti con settori strategici come quello della comunicazione legata al servizio pubblico, sarebbe un segnale di chiarezza e legittimità verso i cittadini”.