Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Va bene restituire uno spazio verde alla città, ma i diritti dei Rom vanno garantiti”.
“Ora l’importante è sapere in che maniera saranno gestiti i Rom”. E’ il primo commento di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, alla notizia della conclusione delle operazioni di sgombero e chiusura del Casilino 900, il più grande campo nomadi della Capitale. E’ stato lo stesso sindaco Gianni Alemanno ad annunciare che oggi è il giorno dell’abbattimento delle ultime baracche rimaste in piedi e della definitiva chiusura dei cancelli. “Va benissimo - continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - la restituzione alla città di una vasta area che, a detta del comune, diventerà un grande parco. Vorrei ricordare, però, in primis al sindaco Alemanno, che le istituzioni non possono assolutamente sottrarsi al dovere di garantire a quei cittadini nomadi la stessa assistenza e gli stessi servizi sociali che hanno avuto fino ad oggi. Non dimentichiamo - conclude Soldà - che quel campo era pieno di bambini, i quali hanno il sacrosanto diritto all’istruzione scolastica”.