La responsabile per la Calabria dell’Italia dei Diritti commenta la liberazione di decine di schiave a opera delle forze dell’ordine
Catanzaro - Nelle prime ore del giorno gli agenti del commissariato di Castrovillari hanno posto sotto arresto 14 persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Il gip del comune cosentino, coordinatore delle indagini, pone così fine all’inferno di decine di ragazze provenienti dall’Europa orientale costrette a percorrere nelle ore notturne le strade della Sibaritide, subire violenze nel caso non avessero portato il denaro sufficiente e addirittura abortire ripetutamente.
“E’ stato importantissimo riuscire ad acciuffare i criminali”, commenta la responsabile per la Calabria dell’Italia dei Diritti Pamela Aroi, che aggiunge: ”Ancora una volta è dimostrata la perizia degli inquirenti nel fronteggiare un cancro della vita sociale, in cui sono coinvolti sia gli spietati aguzzini, sia una macabra domanda delle prestazioni che rende il fenomeno ancor più complesso e da non sottovalutare.
Mi chiedo se la clientela ignori del tutto la reale condizione delle povere ragazze oppure giri cinicamente la testa da un’altra parte purché venga soddisfatta l’impellente libido. Qualunque sia la risposta - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – resta comunque una desolante amarezza”.