La viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti:” È davvero sconcertante che un medico qualsiasi possa sottovalutare in tal modo le condizioni dei piccoli pazienti”
Napoli, – A Giugliano, periferia Nord di Napoli, un bimbo rom di tredici mesi muore tra le braccia del padre. L’autopsia chiarirà le incerte cause del decesso. Dopo tre disperati ed inutili tentativi di richiesta di soccorso presso tre ospedali, il piccolo si spegne. I genitori chiedono giustizia, si parla di omissione di soccorso. Il caso clinico del bimbo era stato infatti preso sotto gamba e minimizzato da parte del personale medico, che ha azzardato l’ipotesi di una semplice influenza.
“Personalmente, non credo che le negligenze nel caso del piccolo Omar siano tanto da addebitarsi ad una forma di razzismo – ipotizza Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell'Italia dei Diritti –, ma che sia, più che altro, uno degli ennesimi esempi di malasanità campana e nazionale che si stanno susseguendo nelle cronache da alcuni mesi. Con la pretesa di ridurre gli sprechi, infatti, si sono tagliate strutture, fondi, risorse importanti e si è chiesto ai medici di cercare di apportare una scrematura tra pazienti inutilmente allarmisti e pazienti realmente malati. Purtroppo, però, non basta un'occhiata per stabilire che al pronto soccorso ci si è recati per una banale influenza. Anche un semplice malore non dovrebbe comunque essere sottovalutato, nell'eventualità di complicazioni potenziali che possono capitare a chiunque”.
“In una situazione difficile come quella dello scorso periodo invernale, ci sarebbe dovuto essere un occhio di riguardo speciale per i bambini, non ancora dotati del sistema immunitario in grado di contrastare i forti virus che hanno colpito la popolazione – aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – . Non è possibile che non si sottoponga a controlli un bambino in cui, tra l'altro, l'insorgenza dei sintomi è stata tanto rapida da escludere già nel modo più assoluto una situazione banale”.
Sottolineando l’importanza di introdurre dei severi criteri di merito anche nella selezione del personale medico, la Palmentieri conclude esprimendo la sua indignazione: “È davvero sconcertante che un medico qualsiasi possa sottovalutare in tale modo le condizioni dei piccoli pazienti. Non posso credere che ci stiamo in qualche modo trasformando negli Stati Uniti pre-Obama in cui veniva negata l'assistenza a coloro che erano sprovvisti di assicurazione sanitaria. Le amministrazioni locali e questo governo devono capire che ci sono aspetti su cui non si può pensare di realizzare tagli con l'accetta e che la sanità e la scuola devono venire al primo posto e, semmai, beneficiare di fondi e di una vigilanza sugli sprechi amministrativi”.