Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “La governatrice ha il diritto di pretendere un bell’attico a piazza Navona, mentre per gli aventi diritto alla casa pubblica ci sono i bellissimi ponti capitolini”
Roma - “La Polverini dovrebbe fare un passo indietro e lasciare la casa ai tanti che ne hanno diritto: senatori, deputati, consiglieri regionali e comunali e tutta la pletora e gli assaltatori della cosa pubblica”. Vittorio Marinelli, responsabile regionale dell’Italia dei Diritti, commenta con tono esplicitamente malizioso l’inchiesta de ‘l’Espresso’ da cui risulta che Massimo Cavicchioli, marito del presidente della Regione Lazio, possiede un alloggio popolare a San Saba.
“La Poverini, visto il suo ruolo e il suo rango, ha il diritto di pretendere un bell’attico a piazza Navona, oppure a piazza di Spagna - prosegue Marinelli -. Deve rendersi conto che può permettersi, certamente, di pagare i 900 euro al mese che qualche ente le chiederà per il salto di qualità che deve assolutamente fare. È una donna capace e deve, quindi, pretendere di più, lasciando la miserabile spelonca dell’Aventino, magari, ad un povero consigliere comunale che fatica a sbarcare il lunario a causa dello scandaloso aumento del costo dei Suv, dei vari Rolex, Piaget, che sono accessorio inevitabile di ogni politico rampante”.
Alla tranquillità esposta dalla Polverini, di fronte alle accuse del settimanale, l’esponente regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro risponde senza perdere il critico sarcasmo del suo intervento: “Per la marmaglia dei 42.000 aventi, teoricamente, diritto ad una casa pubblica, tra cui portatori di handicap, madri sole, anziani e disoccupati, c’è il libero mercato o, al limite, qualche posto sotto gli stupendi ponti capitolini, ammirati dai turisti che vengono da tutto il mondo per visitare la nostra città. La nostra brava governatrice, dal suo bell’attico di piazza Navona, magari con una bella sopraelevazione, potrebbe accertarsi personalmente delle condizioni di vita dei cittadini romani indigenti”.