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Movimento politico nazionale
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Sovraffollamento carceri in Calabria, il commento della Aroi

La responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Quello degli istituti di pena  è un fenomeno a più facce che porta a riflettere sui diritti e le condizioni di chi ne è coinvolto”

 

 

Roma – “La situazione delle carceri in Calabria si impone come un'emergenza e occorre adottare al più presto provvedimenti burocratici”.

Commenta con queste parole Pamela Aroi, responsabile per la Calabria dell’Italia dei Diritti, la condizione di sovraffollamento che regna all’interno del sistema carcerario calabrese. Il numero dei detenuti è stimato a 3.200, a fronte dei 1.900 posti di capienza previsti. Il contesto in cui si trovano a lavorare gli agenti di custodia non è dunque ottimale e ciò va a discapito della sicurezza stessa.

 

“Tanto di lode alla polizia penitenziaria: lavorare in condizioni di stress non è facile e ha ripercussioni nella vita sia lavorativa che privata. Ma – prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, sono da tirare in ballo anche i diritti dei detenuti. Infatti, lungi dal perseguire la rieducazione di questi ultimi, di fatto vengono violati i loro diritti, non c'è privacy, non ci sono spazi, vengono a mancare le condizioni di tutela della persona. Il fenomeno ha due facciate,  da una parte persiste la difficoltà di lavorare da parte degli operatori del carcere, dall’altra i detenuti versano in condizioni disagiate”.

 

Turni massacranti, straordinari non sempre pagati, aggressività dei carcerati e tentativi di sventare i suicidi degli stessi. Queste le conseguenze limite di un sistema su cui agire senza indugi.

 

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