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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

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Al via interrogatori su Parentopoli Ama, Celardo attacca Alemanno

Il viceresponsabile per  il Lazio dell’Italia dei Diritti :“ Ci deve essere un segno forte e preciso che determini con chi si schiera l’Amministrazione se con i cittadini onesti o con i corrotti”


Roma –  “ Come Italia dei Diritti attendiamo ancora sviluppi in merito, non mi risulta infatti ci siano state dei distinguo e delle prese di posizione precise del Sindaco e dell’assessore competente. Alemanno si è soltanto riservato di sapere, non ha preso nessuna posizione definitiva sulla questione e ciò è molto grave”.

 

Commenta nettamente Carmine Celardo, viceresponsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, la reazione del primo cittadino romano Gianni Alemanno, all’inchiesta sulla presunta Parentopoli all’interno dell’Ama che si riaccende alla vigilia dei primi interrogatori. Lo scandalo vede coinvolti 5 tra responsabili ed ex dell’azienda addetta alla gestione dei rifiuti della città, sospettati di assunzioni facili e accusati, tra le altre cose, di abuso d’ufficio.

 

“Plaudendo alla magistratura, vorrei sottolinearlo, l’Italia dei Diritti potrebbe essere etichettata di giustizialismo, bisogna invece far presente – analizza Celardo -  che noi la elogiamo quando fa le cose giuste e fatte bene, nel momento in cui  si impegna a cercar di far rispettare oltre alla legalità anche l’etica e la morale della politica, che non è soltanto buona o cattiva gestione della cosa pubblica dal punto di vista amministrativo, bensì rispetto delle regole e dei ruoli. La giurisdizione quando colpisce corrotti e corruttori non fa giustizialismo politicizzato a destra o sinistra,  cerca solamente di far rispettare la legge, la libera concorrenza e il mercato tanto invocati dalla destra. La libera imprenditorialità ha bisogno di un rispetto delle regole totale, ferreo e indiscriminato. Se accadesse a sinistra, con la stessa forza l’Italia dei Diritti invocherebbe la magistratura e l’intervento dell’autorità pubblica di polizia, adesso se i danni li fa la destra insorgiamo sì, ma non per partito preso o per fazione politica”.

 

Sotto la lente d’ingrandimento dell’inchiesta, gli anni che vanno dal 2008 al 2010. Oggi sono usciti sui giornali i nomi della prima tranche di 41 impiegati sospetti, mentre domani sarà  interrogato dal  procuratore aggiunto Alberto Caperna, Gian Francesco Regard, ex dirigente dell'ufficio legale dell'azienda dei rifiuti, al quale viene contestato il via libera alle assunzioni del 20 ottobre del 2008.

 

“Intanto – prosegue Celardo - attendiamo un provvedimento fermo da parte del nuovo assessore Visconti, ma anche dal Sindaco, che deve prendere una decisione chiara e trasparente, dissociandosi  a chiare lettere sui fatti. Auspichiamo addirittura che si costituisca parte civile, il comune di Roma e questa amministrazione risultano gravemente danneggiate da reati come questo, i cittadini che pagano le tasse hanno il sacrosanto diritto di  vedere risarciti questi oltraggi nelle casse della pubblica amministrazione. Ci deve essere un segno forte e preciso che determini con chi si schiera l’Amministrazione, se con i cittadini onesti o con i corrotti. Alemanno – sottolinea il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che si riempie la bocca con il progetto Roma capitale, ci dimostri quanto sa essere inflessibile sul rispetto delle regole, Roma capitale diventa tale solo se c’è una guida forte e cristallina, deve dimostrare se sa essere in grado o meno di punire chi sbaglia. Bene il rimpasto ma non basta. In un libero mercato, che sia del lavoro che sia degli appalti o del commercio, le regole valgono per tutti, non vige l’anarchia. Noi sosteniamo l’attività della Magistratura, denunceremo ogni volta verremo a conoscenza di ipotesi di reato, non perché siamo faziosi del partito dei giudici ma in quanto faziosi della legge e della legittimità. Saremo costantemente dalla parte dei magistrati contro la corruzione pubblica, l’appropriazione indebita e l’abuso d’ufficio. Quando e se dovessero sbagliare loro – chiosa Celardo - l’Italia dei Diritti, non tarderà a saltargli al collo ma fino a quel momento noi ci schiereremo sempre dalla parte dei cittadini e della legalità”.

 

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