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Rincaro trasporti per fasce deboli a Parma, la rabbia di Leporati

Il viceresponsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti: “L’abbonamento ridotto deve essere attivo sia per i pensionati sia per i disabili e gli invalidi, senza alcuna specificazione relativa al reddito”


Roma - “Non si capisce perché l’amministrazione parmigiana abbia voluto adottare una politica di questo tipo tramite l’assessorato del welfare, mentre l’assessore ai disabili ha utilizzato un altro metro di giudizio senza consultare, probabilmente, il suo collega. Non si possono e non si devono colpire le categorie di persone non autosufficienti o con problemi di inabilità”. Così Paolo Leporati, viceresponsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti, riflette sulla delibera 29/3 del Comune di Parma che prevede rincari sull’abbonamento del trasporto pubblico per gli invalidi e i disabili che superano la soglia di reddito, pari a 14.000 euro per i single e 27.000 euro per le persone sposate.

 

“Ritengo che sia indispensabile tutelare prima di tutto le fasce più deboli - afferma risolutamente l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -. Il Governo taglia i fondi e loro se la prendono con chi è già in difficoltà. L’abbonamento ridotto deve essere attivo sia per i pensionati sia per i disabili e gli invalidi, senza alcuna specificazione relativa al reddito. Con l’aumento della manovra tariffaria a Parma, anziché un miglioramento, si avrà una drastica riduzione del servizio di trasporto pubblico. In breve, si incrementa il prezzo del biglietto, ma il servizio continua a peggiorare”.

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