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Italia dei Diritti

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Vandalismo a Milano, Ragone invita alla chiarezza

Il vice responsabile cittadino dell’Italia dei Diritti:

“I writers esprimono una forma d’arte, i vandali mancano di senso civico,

è bene distinguere”

 

 

Milano  –  “Un conto è parlare di vandali, un altro di writers. I primi sono da condannare, in quanto mancano di senso civico, i secondi invece esprimono una loro forma d’arte, e in quanto tale, vanno compresi”. E’ il pensiero di Luca Ragone, vice responsabile milanese dell’Italia dei Diritti,  che prende le distanze da chi prova ad accomunare i graffiti a gesti d’inciviltà quali, ad esempio, danneggiare mezzi pubblici o bruciare cassonetti della spazzatura.

L’esponente lombardo del movimento fondato da Antonello De Pierro ricorda come, anche in passato, gli appelli dei writers siano sempre rimasti inascoltati dalle istituzioni locali: “Queste persone hanno più volte chiesto dei luoghi in cui poter esprimere liberamente la loro forma d’arte, ma non hanno mai ottenuto risposta”.

“A Milano  ci sono molti spazi in disuso e capannoni inutilizzati – sottolinea Ragone - ebbene, metterli a disposizione per valorizzare l’arte di queste persone, sarebbe un vantaggio per l’amministrazione comunale la quale, inoltre, potrebbe sfruttare questi luoghi per realizzare delle mostre espositive. Invece  nel capoluogo lombardo si tende a fare di tutta l’erba un fascio, e si esula il problema facendo piazza pulita di tutto”.

“Il vandalismo è un gesto gratuito che implica mancanza di senso civico, e in  quanto tale va condannato fermamente. Però – conclude amaramente il referente locale dell’Italia dei Diritti - l’equazione ‘writers uguale vandali’ è sbagliata”.

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