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A Genova aumento costo servizi per effetto Tremonti, la Silipigni analizza


La viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti: “Una buona Amministrazione non sarebbe mai arrivata a questo punto”


Genova – Il bilancio del Comune di Genova deve fare i conti con i tagli della manovra Tremonti, che tolgono alle casse oltre 30 milioni di euro di trasferimenti diretti, e gli effetti finiscono per ripercuotersi in modo pesante sulle tasche dei genovesi. Il biglietto del bus sale a 1,50 euro, ma passa da 90 a 100 minuti, il mensile Amt da 36 euro va a 42 euro più uno. La sosta blu passa da due euro a quattro fasce differenziate, da 2,50 euro a 1 euro, in proporzione dalla distanza dal centro.

 

“Che ci sia la crisi è indubbio ma non tutto è da imputare a essa”. Ha sottolineato Antonella Silipigni, viceresponsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti.

 

Un sindaco deve essere anche un buon manager della sua città e non può navigare a vista. L’amministrazione di Genova, tra l’altro di sinistra, non è stata in grado di ammortizzare il colpo ricevuto dalla manovra Tremonti, avrebbe dovuto fare in modo di occuparsi dei cittadini, con una politica a favore dello sviluppo del tessuto sociale, mentre ci scontriamo ora con aumenti dei biglietti dei mezzi pubblici ma anche con il taglio di alcune linee del trasporto locale e la drastica riduzione dei buoni di sostegno affitto.

L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro ha poi concluso “Tutto questo sarà visto dagli abitanti come un taglieggiamento da parte del governo cittadino, che porterà all’impossibilità di recuperare un dialogo costruttivo con la politica ”.

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