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Sigilli all’arco della Zisa a Palermo, il commento di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “ Ci troviamo di fronte ad una nuova Pompei,  ennesimo episodio di mala conservazione dei beni monumentali del nostro Paese”

 

Roma – Ieri mattina a Palermo l’arco della Zisa è stato sottoposto a vincolo dai Beni Culturali perché ad alto rischio di crollo. Sono intervenuti gli agenti del Nucleo di tutela del patrimonio artistico della polizia municipale, dopo che sempre per rischio di cedimenti è stata sequestrata anche la chiesa della Gancia.

 

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà interviene sulla questione: “le bellezze storiche e culturali lasciate in eredità dai nostri predecessori costituiscono dei patrimoni da tutelare, anche quando purtroppo le risorse dello Stato sono poche o insufficienti. Vanno portati avanti in maniera continua e non discontinua, gli interventi adeguati ordinari e in egual modo quelli straordinari nel caso in cui la situazione lo necessiti”.

 

La condizione del complesso monumentale è alquanto disastrata poiché i conci di tufo che compongono l’arcata si sono quasi del tutto staccati dalla costruzione compromettendo così la stabilità dell’arco. Il numero due del movimento guidato da Antonello de Pierro prosegue sulla scia dell’avvenimento commentando: “fatti come questo che accadevano ieri a Pompei, ed oggi si ripetono a Palermo, mostrano lo stato di estremo disagio in cui versa lo Stato italiano. Siamo arrivati alla fine, non si può andare oltre bisogna intervenire in maniera seria per tutelare un patrimonio che rappresenta la nostra bellezza, il fiore all’occhiello del nostro Paese”.

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