La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Ci sono stati due anni di tempo per risolvere i problemi del termovalorizzatore di Acerra e, invece, ci è toccato assistere ad un uso elettorale dello stesso con numerose menzogne sul suo nascosto malfunzionamento.”
Roma – “Il problema dei rifiuti riesploso a Napoli è un fallimento annunciato e francamente mi sorprendo dello stupore perché in questi due anni dovremmo sapere di avere ascoltato e visto solo propaganda e non vere soluzioni, veri interventi strutturali radicali.”
Così esordisce Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, alla notizia che la visita dell’Unione Europea si è conclusa con la constatazione che dal 2008 nel capoluogo campano, nulla è cambiato rispetto alle promesse iniziali del governo.
“La spazzatura è stata raccolta e messa sotto il tappeto – prosegue la Palmentieri – utilizzando metodi in deroga alle normali procedure di smaltimento che avrebbero dovuto servire solo provvisoriamente per far fronte alla crisi e, invece, sono diventati prassi. Ci sono stati due anni di tempo per risolvere i problemi del termovalorizzatore di Acerra e, invece, ci è toccato assistere ad un uso elettorale dello stesso con numerose menzogne sul suo nascosto malfunzionamento.”
Ad oggi dunque, come traspare dalle parole della Palmentieri, il premier si trova costretto a ritornare sui suoi passi sia per quanto riguarda il termovalorizzatore di Acerra, mai stato in funzione e che doveva aggiungersi ad altri tre, e sia per la mancata realizzazione del numero delle discariche pattuite. D’altra parte quelle in funzione, Chiaiano (Napoli) e cava Sari (Terzigno) sono in uno stato di saturazione.
“A farne le spese non devono essere i cittadini – prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che risiedono nei dintorni di discariche rese legali per il rotto della cuffia o quelli residenti nei dintorni di un impianto mal funzionante ed altamente inquinante. Adesso, da poco, è ripartita la differenziata nelle provincia di Napoli e si preannunciano nuovi disagi perché i provvedimenti per questa nuova raccolta sono assolutamente assurdi e stanno già suscitando perplessità e fraintendimenti. Da un giorno all’altro, si vorrebbe applicare, su un territorio non abituato alla raccolta differenziata, una sorta di disciplina nordica senza procedere per gradi. Sono stati rimossi i bidoni dell’indifferenziato, che verrà raccolto solo due volte a settimana, col risultato che le buste sono esattamente per strada, esposte al passaggio di branchi di cani o di altri randagi isolati, quindi alla rottura ed allo spargimento del loro contenuto, senza considerare i numerosi nubifragi degli ultimi giorni, che non rendono certo la situazione più vivibile.”
Le tonnellate di immondizia che invadono la città partenopea e i paesi limitrofi, non possono non culminare nella presa di coscienza del fallimento del piano rifiuti. Ed è proprio interrogandosi sulle cause della questione che la Palmentieri rilancia la sua accurata analisi: “La fretta è cattiva consigliera soprattutto se è dettata da anni di trascuratezza e vuota propaganda elettorale. Vorremmo sapere che ha fatto Cesaro in questo tempo, con precisione. Che ne è degli impianti di compostaggio? Che ne è stato della certificazione del collaudo dell’impianto di Acerra? E queste sono solo alcune delle domande alle quali non è solo l’Unione Europea a pretendere delle risposte ma l’intero Paese”.