Il responsabile per la Tutela degli Animali dell’Italia dei Diritti: “Quanto stabilito dall’Ue è un chiaro esempio di come le lobbie farmaceutiche e le multinazionali che sostengono tali esperimenti, abbiano di fatto vinto ancora una volta”
Roma – Nel mese di settembre il Parlamento Europeo ha approvato la nuova direttiva sulla protezione degli animali utilizzati per fini scientifici, e quello che sembrava essere un aggiornamento sulla regolamentazione precedente, si è trasformato in abbrutimento delle pratiche legate alla vivisezione. Per alcune delle nuove disposizioni previste dalla norma infatti, le bestiole potranno essere sottoposte ad esperimenti ripetuti, si potranno impiegare cani e gatti randagi e l’utilizzo della anestesia non sarà necessariamente obbligatorio. Via libera anche all’uso di metodi brutali come l’isolamento totale, il nuoto forzato o altri esercizi che portano inevitabilmente alla morte dell’animale.
“Quanto stabilito dall’Unione Europea in merito alla vivisezione è un chiaro esempio di come le lobbie farmaceutiche e le multinazionali che sostengono tali esperimenti, abbiano di fatto vinto ancora una volta”. Questo il primo commento espresso sulla questione dal responsabile per la Tutela degli Animali dell’Italia dei Diritti, Marco Di Cosmo.
“Con le nuove regole – continua risoluto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – si decreta che l’animale vittima di tali torture non abbia la stessa dignità senziente di ogni altro essere vivente, e si ribadisce che l’idea di un progresso tecnologico e scientifico si scontri con un regresso culturale ed etico. Il nostro movimento si batte per preservare i diritti degli uomini, ma soprattutto quelli dei più deboli, e pertanto, in questo caso, di tutti gli animali e della terra che li ospita”.