Il responsabile per le Mafie e la Criminalità Organizzata dell’Italia dei Diritti: “Quanto accaduto è gravissimo, perché lascia trasparire la volontà del governo Berlusconi di far vivere i cittadini senza diritti e senza regole”
Roma – “Si tratta di un invito all’anti-Stato, che soprattutto al Sud è molto diffuso nelle istituzioni e alimentato dalla mala politica. Proprio quella mala politica che questa mattina in Parlamento ha determinato il persistere dell’illegalità, consentendo a Cosentino di farla franca e alla magistratura di non poter svolgere il proprio lavoro per eliminare criminalità e irregolarità”. A sostenerlo è Francesco Barbato, responsabile per le Mafie e la Criminalità Organizzata dell’Italia dei Diritti, riferendosi al voto odierno della Camera che ha negato l’autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni a carico dell’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino. La votazione, a scrutinio segreto, ha visto prevalere i no con 308 voti contro 285 sì, compresi quelli dei finiani, che si erano impegnati ad accogliere la richiesta del Gip di Napoli esprimendosi favorevolmente all’uso delle intercettazioni. Sono stati invece 36 i deputati assenti.
Il voto di oggi su Cosentino era soprattutto un banco di prova per valutare la tenuta della maggioranza parlamentare, che ora si ritiene soddisfatta nonostante il dissenso del Fli, e punta a serrare le proprie file in vista della fiducia sui cinque punti del programma che Berlusconi chiederà in Aula la prossima settimana.
“Quanto accaduto è gravissimo – rimarca l’esponente del movimento nazionale presieduto da Antonello De Pierro –, perché lascia trasparire la volontà del governo Berlusconi e della sua maggioranza che, specie al Sud, vuol far vivere i cittadini senza diritti e senza regole, minando di conseguenza la qualità della vita e la vivibilità in quei territori”.