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Soli seicento euro per il prof migliore d’Italia, l’indignazione di De Sessa

Il viceresponsabile Scuola e Istruzione dell’Italia dei Diritti: "L’assurdo e il surreale governano le vicende di casa nostra”

 

 

Roma  –  Il professor Luca Piergiovanni è stato riconosciuto dal Ministero della Pubblica Istruzione come il miglior docente  d’Italia,  premio frutto del suo lavoro e della capacità di incrociare i programmi ministeriali con il previsto uso dei materiali multimediali. A sporcare questa nota, tuttavia, c’è l’ammontare della sua ultima busta paga che equivale a soli seicento euro.

Sulla questione è intervenuto Cesare De Sessa viceresponsabile  per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti:  “Il paese dei 'poeti e navigatori', cioè della vuota retorica eletta a sistema, ieri come oggi ci propina ancora uno dei suoi paradossi. La vicenda di Piergiovanni ribadisce una volta in più quanto l’assurdo e il surreale ispirino e governino le vicende di casa nostra”.

Questo viene appunto a qualificarsi come un’incoerenza del tutto italiana in quanto i meriti e le capacità dell’insegnante in questione vengono apprezzati parecchio oltreoceano: “Il professore è stato contattato da Yale, università statunitense, che gli ha offerto una collaborazione – continua la sua analisi l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – praticamente il contrario di quello che gli propone il nostro Ministero di competenza. Se Yale apre dunque al docente, c’è da scommettere che l’insegnante ha davvero fatto qualcosa di pregevole. Non ci resta che alzare gli occhi al cielo – conclude l’esterrefatto De Sessa – e  sperare in un miracolo, ormai l’ultima speranza che qualcosa cambi nel Paese dei “poeti e navigatori”.

 

 

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