Il viceresponsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Numerosi campanelli d’allarme per la salute, ma l’assessore all’ambiente minimizza”
Bergamo – “Nonostante i numerosi campanelli d’allarme lanciati da Legambiente e dagli istituti oncologici, l’assessore all’ambiente Massimo Bandera continua a minimizzare sui rischi per la salute derivanti dall’inquinamento”. La polemica di Simone Grazioso, viceresponsabile per la provincia di Bergamo dell’Italia dei Diritti, prende spunto da un rapporto Istat diretto a verificare la qualità dell’aria di 221 città europee nel quadriennio 2004-2008. Al nostro Paese spetta un primato negativo: nella classifica delle trenta città più inquinate, ben undici sono italiane. E Bergamo non è certo tra le più virtuose, avendo superato il valore limite di ozono di 120 ?g/m3 in 69 giorni dell’anno (terza città più inquinata del campione) e quello di 50 ?g/m3 relativo alle polveri sottili 79 volte nel corso dell’anno. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, citando dati resi noti da Francesco Galli, amministratore delegato del Policlinico San Marco e San Pietro, senza mezzi termini afferma che, a causa dell’inquinamento, “Bergamo è la seconda città italiana con la più alta incidenza tumorale. Il 41,1 % delle morti tra gli uomini e il 30,5 % tra le donne in provincia, sono causate da tumori. E al primo posto tra le patologie oncologiche più diffuse – prosegue Grazioso – figura proprio quella al polmone, responsabile del 27,7 % dei decessi. Dati che fotografano una situazione che si commenta da sé, frutto – fa notare in conclusione il viceresponsabile provinciale – anche delle scelte effettuate dalle amministrazioni locali in materia di trasporti”.