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Imprenditore disperato vende rene, Criseo chiede sussidi allo Stato

Il responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti: “Le difficoltà sopportate a vario livello da tutti i lavoratori sono testimonianza della scarsa premura delle istituzioni”

 

Roma – “Episodi come questo mettono in piena luce le difficoltà sopportate a vario livello da tutti i lavoratori e che sono testimonianza della scarsa premura delle istituzioni nei confronti dei cittadini”. Con queste parole il responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti, Giuseppe Criseo, esprime il suo rammarico nei confronti della vicenda che ha coinvolto un imprenditore di 46 anni di Ponte della Priula, in provincia di Treviso, che ha deciso di vendere il suo rene per 150 mila euro perché non più in grado di affrontare i debiti contratti a causa del fallimento della sua impresa.

“Accade sempre più spesso di assistere anche nel ricco nord-est d’Italia a situazioni che compromettono gravemente la vita di persone colpite all'improvviso dalla crisi – afferma l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –. Non poter garantire un futuro ai propri cari, perdere il lavoro e la casa, sono tra le cause che possono condurre purtroppo a gesti estremi e non controllabili, ed è per questo che occorre intervenire velocemente prima che sia troppo tardi”.

Criseo in conclusione lancia il suo appello rivolgendosi ai governanti affinché vengano previsti più sussidi: “Auspico maggiori posti di lavoro, corsi di formazione caratterizzanti, meno tasse per chi decide di avviare un’attività, ma anche più sostegno da parte delle associazioni di categoria, che potrebbero certamente fare da garante con le banche per ottenere credito per le aziende. Così, almeno in parte, potremo scongiurare altri gesti di follia e combattere questo mostro che ci affligge”.

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