La viceresponsabile abruzzese dell’Italia dei Diritti trae le somme di questi 14 mesi: “E’ importante che ora gli enti locali mostrino il pugno duro”
L’Aquila, 18 giugno 2010 – Una mobilitazione spontanea, un corteo pacifico, quello che nella giornata di ieri si è snodato per le vie del capoluogo abruzzese, ferito dal terremoto del 6 aprile 2009 e allo stesso tempo motore di una rinascita che proprio dal basso muove i suoi primi passi. L’Italia dei Diritti, nella persona della sua viceresponsabile per l’Abruzzo Barbara Del Fallo, esprime sentimenti di vicinanza nei confronti della manifestazione aquilana, solidarietà mai venuta meno all’indomani del drammatico sisma. “Sentiamo l’urgenza di mantenere viva l’attenzione sulla difficile quotidianità vissuta dagli abitanti del cratere, vista la latitanza e la serie di promesse non mantenute dell’amministrazione centrale, - dichiara l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – latitanza dannosa che si tramuta in beffa quando il governo provvede a decisioni imperiose sulle modalità di imposizione fiscale che non tengono conto delle reali necessità dei cittadini”. E’, infatti, dei giorni scorsi la mozione del Sottosegretario Gianni Letta che intende dilazionare le imposte di 60 mesi del 100% dell’imponibile a favore degli abitanti del cratere, proposta avversata dalla Del Fallo, che chiede quanto meno, oltre allo spostamento temporale, una decurtazione percentuale dell’imponibile del 60%. “E’ importante in tal senso che anche gli enti locali inizino a mostrare il pugno duro nei confronti dell’Esecutivo nazionale, invece di organizzare fittizi tavoli di concertazione dove non le necessità delle persone che hanno subito gravi perdite vengono favorite, ma il solito comunicare a slogan tipico della maggioranza di governo. – prosegue la Del Fallo – Esprimendo tutta la mia solidarietà al sindaco Cialente, lo esorto a non assecondare questo ritrito copione, tanto più oggi che la congiuntura economica costringe l’intera regione sull’orlo del dissesto”. Italia dei Diritti, pertanto, lancia il suo monito: “Le amministrazioni centrali e locali trovino una convergenza fattiva affinché la situazione attuale di degrado e di menefreghismo in cui versa l’Abruzzo, venga superata con uno slancio nuovo e positivo nel rispetto di chi in quella notte di aprile ha perso affetti, la casa e ha visto annientare il tessuto urbano dell’Aquila. La cura e l’aspetto del centro storico di qualunque città fonda il senso civico e il riconoscimento sociale dei suoi abitanti, per cui bisogna lavorare anche per ricostruire il patto identitario degli aquilani con il proprio territorio”.