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Italia dei Diritti

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In Molise liste d’attesa di cinque mesi negli ospedali, il consiglio di Caporale

Il responsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti: “Le strutture sanitarie pubbliche sono insufficienti, necessitano una riprogrammazione”

 

 

 

Roma – “Bisogna realizzare una riprogrammazione sanitaria. Purtroppo le strutture ospedaliere sono insufficienti e ciò costringe gli utenti a rivolgersi a quelle private”. Queste le parole di Manlio Caporale, responsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti, a seguito delle odissee vissute dai pazienti degli ospedali di Termoli Larino, in provincia di Campobasso, i quali per una semplice risonanza magnetica o per un elettrocardiogramma devono veder trascorrere dai quattro ai cinque mesi, poiché le liste d’attesa sono di una lunghezza infinita. “È stato fatto tanto per migliorare il funzionamento delle strutture sanitarie pubbliche – continua Caporale –, quindi non le si può accusare di carenza in questi termini. Tuttavia la domanda che richiede visite o cure è tanta e i tempi per ottenerle sono lunghi, dunque chi non può o non intende aspettare è costretto a pagare il medico privato. In Italia – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro – il 60-70% delle risonanze magnetiche sono inutili, perché sono fatte dal medico di base, ma poi si ha bisogno di quello specialista per leggerle, e quindi ci si presenta con un esame in mano. Bisogna apportare altri cambiamenti migliorativi nella sanità – conclude Caporale –, c’è ancora tanto da modificare”.

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