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Cassintegrato suicida nel bolognese, Criseo allarmato

Il responsabile Lavoro e Occupazione dell’Italia dei Diritti: “Si ponga fine ai giochetti di Palazzo e si affrontino con decisione e incisività le emergenze sociali”

 

Roma - “Purtroppo questi episodi si stanno verificando con una frequenza spaventosa e chiamano la classe politica e gli amministratori pubblici a un sussulto di dignità”. È  costernata la reazione di Giuseppe Criseo, responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti, di fronte al dramma occorso a Molinella, piccolo centro felsineo, assurto agli onori delle cronache per il suicidio di un operaio in cassa integrazione. Il quarantaquatrenne di origini lucane, con moglie e due figlie, a causa della crisi dell‘azienda in cui da anni prestava la sua opera, percepiva un assegno di settecento euro mensili, a cui aggiungeva qualche spicciolo cantando nei locali dei paesi vicini. Troppo pochi per tirare avanti. È stato rinvenuto dal suo vicino e collega impiccato con una corda al soffitto del garage. Ironia della sorte, poco dopo il folle gesto, una società della zona ha tentato di contattarlo per un colloquio di lavoro. “Nelle scorse settimane - ha continuato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - a Padova anche alcuni piccoli imprenditori hanno deciso di togliersi la vita, pressati dal calo degli ordinativi e dal rischio di dover licenziare i lori dipendenti. La paura di non farcela conduce all’isolamento e alla depressione. Occorrerebbe varare un piano nazionale per l’occupazione, garantendo la ricollocazione degli esuberi. Tengo però a precisare - ha concluso Criseo - che i corsi di formazione devono essere adeguati alla realtà e non generici e costruiti su misura per spillare fondi all’Unione Europea. Sarebbe bene che si lasciassero da parte le finte emergenze, vedi legge elettorale o legittimi impedimenti, per stilare un’agenda di priorità che veda sindacato e politica in prima linea per combattere questa piaga”.

 

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