Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “La corruzione nel Welfare italiano traghetta il cittadino direttamente alla bara”
“C’è un evidente legame tra la corruzione e il dissesto finanziario della sanità laziale. Milioni di euro provenienti dall’Erario, utilizzati per acquistare ville e auto di lusso piuttosto che ambulanze e macchinari per gli ospedali”. Con questa netta ed impietosa analisi, il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti Vittorio Marinelli ha commentato l’ennesima emergenza sanitaria dovuto al sovraffollamento dei reparti ospedalieri. Sempre più critica la situazione nei nosocomi capitolini: ambulanze respinte all’arrivo in Pronto Soccorso, pazienti con codice rosso che stazionano anche per giorni prima che si liberi un posto in reparto. Complice anche il recente taglio dei posti letto, sono circa cinquecento al giorno i malati in lettiga in attesa di una sistemazione in reparto. La cruda analisi di Marinelli prosegue con una critica al sistema di Welfare italiano, “sbandierato solo nei programmi elettorali a differenza di quello scandinavo in cui, a parità di pressione fiscale con il nostro paese, il cittadino è realmente assistito dalla culla alla bara. In Italia invece, si tende a trascurare la prima e garantire la seconda, se un cittadino che arriva in Pronto Soccorso con codice rosso non può essere immediatamente visitato”. Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, la classe politica italiana è a un bivio: “O decide di sopprimere questa parvenza di stato sociale, o allontana dalla gestione della cosa pubblica papponi e corruttori che determinano sistematici casi di malasanità”.