Il responsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti: “Chiedo che chi doveva controllare e non l’ha fatto si metta una mano sulla coscienza e pensi subito alle dimissioni immediate. Per il resto, attendiamo con fiducia nel proseguo delle indagini nella speranza che non si concludano con l’ennesimo fascicolo per infiltrazioni mafiose”
Roma - Gli agenti del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf)hanno rinvenuto all’interno di una cartiera vicino al fiume Fibreno, nel Frusinate, una discarica abusiva funzionale allo smaltimento illecito di rifiuti speciali pericolosi. L’area interessata dallo stoccaggio non autorizzato dei rifiuti sembra raggiungere, secondo quanto emerso dalle indagini della Forestale, un’estensione pari a 4 campi di calcio e rappresenta un sito di grande valore naturalistico. Non a caso la stessa è designata tra le aree sensibili per il piano Regionale della Tutela delle Acque. Il modo in cui lo smaltimento avveniva pone seri interrogativi sul possibile inquinamento delle falde sottostanti per questo, gli investigatori stanno effettuando ulteriori accertamenti sulle possibili conseguenze della percolazione dei liquami dovuta alle precipitazioni atmosferiche e l’entità del danno ambientale provocato dallo smaltimento illecito protratto nel tempo.
Alberto Maria Vedova, responsabile per l’Ambiente dell’Italia dei Diritti, ha voluto lanciare un appello ai responsabili di questo disastro naturale: “Siamo di fronte all’ennesimo scempio, dettato da imprenditori senza scrupoli che agiscono in spregio dell’ambiente circostante. E’ un fatto gravissimo, che per di più accade in una zona di grande valore naturalistico sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale. Non è affatto credibile che un sito che rientratra le aree sensibili per il piano Regionale della Tutela delle Acque non sia stata sottoposta periodicamente e regolarmente ad alcun controllo. Parliamo di un’area vicino al fiume Fibreno con superfici boschive in prossimità e ciò avrà sicuramente ripercussioni gravissime per tutte le zone circostanti, gli abitanti e gli agricoltori. Come rappresentante per l’Ambiente del movimento Italia dei Diritti chiedo che chi doveva controllare e non l’ha fatto si metta una mano sulla coscienza e pensi subito alle dimissioni immediate. Per il resto, attendiamo con fiducia nel proseguo delle indagini nella speranza che non si concludano con l’ennesimo fascicolo per infiltrazioni mafiose”.