Pur pagando il noleggio gli utenti non possono sostituire gli apparecchi. Sulla questione interviene Vittorio Marinelli, responsabile per la Tutela dei Consumatori del movimento
Roma - “Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Telecom raccoglie l’eredità della monopolista Sip, di conseguenza non stupiamoci di ciò che sta accadendo. Oggi però, più che in passato, il consumatore dà credito a chi lancia messaggi ingannevoli con la pubblicità, rimettendo la propria fiducia nelle mani di chi non la merita.”
Queste le parole con cui Vittorio Marinelli, responsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti, commenta la situazione paradossale che si sta verificando nel XIII municipio di Roma.
Secondo le denunce raccolte dal nostro movimento, a Ostia e dintorni, sarebbe impossibile ottenere la sostituzione del proprio apparecchio telefonico danneggiato, come garantito da contratto, perché Telecom non rifornisce i punti vendita autorizzati.
Da Sintesi, che è uno di questi punti, fanno sapere che da quasi tre mesi Telecom non invia più gli apparecchi da dare in sostituzione, costringendo i clienti, che continuano a pagare il canone di noleggio, a comperare un telefono fisso nuovo.
Dal call center Telecom, dopo un periodo d’attesa di quasi dieci minuti, si danno risposte evasive con la promessa di verificare la questione.
“Se le associazioni dei consumatori con i milioni di euro che ricevono dal Ministero dell’Industria volessero fare una volta tanto una cosa buona e giusta, dovrebbero accompagnare tutti i cittadini abbindolati dalla Telecom davanti ad un giudice per chiedere l’adempimento coatto contenuto nella promessa al pubblico – sentenzia l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – Tuttavia, sappiamo che il lupo, così come i polli, nel pollaio ci sguazza a meraviglia”.