Il responsabile per l’Umbria dell’Italia dei Diritti: “Il gravissimo fatto di sangue accaduto nella notte di giovedì scorso a Terni lascia interdetti e sgomenti innanzi alla immotivata e gratuita aggressività che ha portato all'uccisione di un innocente cittadino”
Perugia - E’ stato arrestato il presunto aggressore del ventisettenne ucciso brutalmente con un colpo di bottiglia rotta alla giugulare mentre passeggiava per una delle piazze più note della movida ternana. L’assalitore, un giovane di ventinove anni proveniente dal Marocco, si è scagliato in preda all’alcool e senza apparente motivo contro un suo coetaneo provocandone la morte.
Massimiliano Sirchi, responsabile per l’Umbria dell’Italia dei Diritti, ha tenuto a commentare l’ingiustificata ed efferata brutalità perpetrata ai danni della vittima: “Non vi sono giustificazioni o attenuanti per un omicidio caratterizzato da violenza inaudita e futili motivi che, come tale, dovrà essere perseguito nelle forme di legge e comunque nel rispetto delle garanzie procedurali previste dal nostro ordinamento giuridico. Il gravissimo fatto di sangue accaduto nella notte di giovedì scorso a Terni lascia interdetti e sgomenti innanzi alla immotivata e gratuita aggressività che ha portato all'uccisione di un innocente cittadino”.
In merito alla reazione di Matteo Salvini, leader del partito Lega Nord per cui di recente l’Italia dei Diritti ha chiesto l’abolizione per legge, e di quanti dietro di lui hanno approfittato dell’accaduto per promuovere un ritorno al regime fascista come soluzione a episodi del genere, Sirchi ha detto: “Sotto altro profilo quanto accaduto non può e non deve essere strumentalizzato a fini politici da chi, ormai da troppo tempo, ha basato sulla ‘paura dell'extracomunitario’ gran parte della propria azione politica. E' bene ricordare che la responsabilità penale, ove accertata con sentenza passata in giudicato, è personale e non può certo essere oggettivamente estesa ad un'intera categoria di persone o appartenenti ad una particolare etnia. Suscita del resto perplessità e preoccupazione — continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro — l'opinione di chi, di fronte a fatti d'indiscutibile allarme sociale, non trova di meglio, o di peggio, che inneggiare al ritorno di trapassati regimi illiberali che nulla hanno e avranno a che vedere con le solide basi della nostra repubblica. Il richiamo a presunti ‘fascismi d'annata’ non ci piace e denota una politica basata su di uno scialbo ed inaccettabile populismo. Peraltro è certo che se nella nostra nazione qualcuno è libero di rievocare ‘i fantasmi del passato’ può farlo proprio perché il nostro è un paese democratico nel quale tutte le opinioni, anche quelle non condivisibili, possono essere espresse; cosa che, proprio nei regimi autoritari da taluni invocati, non sarebbe stata certo possibile”.