Il presidente dell’Italia dei Diritti alla canonica festa annuale per il compleanno di Oscar Tortosa, responsabile per la Politica Interna del movimento, annuncia ufficialmente la candidatura di quest’ultimo al consiglio di Roma Capitale
Roma – L’Oscar Day, il tradizionale incontro che ogni anno Oscar Tortosa, responsabile per
Una candidatura che già era nell’aria da tempo, ma che non era stata ancora mai ufficializzata.
Il leader del movimento, circondato da tanti sostenitori, ha poi aggiunto: “La scelta di Tortosa è stata dettata dalla sua grande esperienza politica, con una conoscenza totale delle problematiche legate al territorio capitolino e quindi una garanzia da offrire ai cittadini. Per il momento, fedeli al nostro modus operandi di non presentare liste autonome, ma di far ospitare i nostri candidati da liste che riteniamo idealmente vicine a noi, questa designazione è orientata verso le liste dell’Italia dei Valori, ma auspico che non subentrino elementi ostativi o di pressione psicologica nei confronti della persona prescelta, come un recente passato ci tramanda, altrimenti non avremo alcun problema ad orientare il nostro vasto elettorato di cittadini onesti verso un’altra lista in cui riconosciamo delle affinità di orientamento politico, sempre come indipendenti, oppure se necessario a presentare una lista autonoma. Noi siamo pronti e chiamiamo, ci auguriamo che gli altri rispondano con la medesima onestà intellettuale che ci pregiamo di possedere, sempre nell’interesse supremo del parenchima sociale”.
Però, anche se invitato, il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro non si è fatto vedere.
E Tortosa non si è lasciato sfuggire l’occasione per lanciare al suo indirizzo, dal palco, un dardo piuttosto avvelenato: “Di Pietro aveva assicurato la sua presenza qui stasera, ma forse un po’ d’acqua gli ha fatto cambiare idea. Mi dispiace perché ha sbagliato a non venire, vista la grande affluenza che abbiamo registrato. Questo glielo dirò di persona, perché spesso è presente in inaugurazioni di circoli con cinquanta persone, e qui avrebbe dovuto esserci”.