Il presidente dell’Italia dei Diritti si è recato nel piccolo paese in provincia di Roma accompagnato da Luana Cinti, vice responsabile per l’Emilia Romagna e per
Roma – L’ormai canonica “Sagra del cinghiale” di Castel San Pietro Romano, giunta alla III edizione, ha chiuso i battenti registrando ancora una volta l’esplosivo successo degli scorsi anni. Quello che è ormai diventato un appuntamento fisso del piccolo paese che si arrampica sui monti Prenestini, da cui domina l’immensa vallata sottostante che giunge fino alle propaggini estreme della Capitale, alle spalle della graziosa cittadina di Palestrina, ha visto un’affluenza sensazionale di gente proveniente da tutta la provincia e oltre.
Presente quest’anno anche il presidente dell’Italia dei Diritti Antonello De Pierro, invitato da alcuni sostenitori locali del movimento, che ha voluto “testimoniare il sostegno dell’organizzazione da me capeggiata alla difesa delle tradizioni locali dei piccoli centri urbani”. Ad accompagnarlo Luana Cinti, vice responsabile dell’Italia dei Diritti per l’Emilia Romagna e per
Parlando con molti degli intervenuti, mentre gustava le specialità offerte dall’organizzazione, pappardelle al cinghiale e cinghiale alla cacciatora, ha poi dichiarato: “Vengo sempre volentieri da queste parti, in quanto i valori umani prodotti dalla semplicità e dalla genuinità della gente sono pressoché incontaminati, e la bontà d’animo, non sacrificata sugli altari di grandi interessi, offre sentimenti indubbiamente più limpidi e sinceri. Il nostro impegno a tutela delle usanze tipiche di questi luoghi è totale”.