La vice responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: Il rispetto delle regole, a tutti i livelli, assicura un miglioramento della qualità della vita di tutti in quanto non si può certo dire ai vigili urbani di ‘chiudere un occhio’”
Bari – La tendenza a cercare di farsi annullare le multe, per non pagarle, ha raggiunto a Bari livelli allarmanti. Rispetto al 2001, infatti, i ricorsi presentati al giudice di pace contro le contravvenzioni per infrazioni al codice della strada o rilevate dalla polizia annonaria sono aumentati del 400%. Poiché l’avvocatura dell’ente non ce la fa, la giunta ha affidato la gran mole di lavoro all’avvocato Pierluigi Rossi, con il quale ha stipulato una convenzione affinché si occupi, quindi, di questo contenzioso in cui è coinvolto il Comune. Tutto questo rappresenta per la città di Bari una spesa significativa.
Patrizia Lusi, vice responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, ha così commentato la notizia: “La percezione che la cittadinanza ha dell'idea di ‘legalità’ traspare anche da episodi che possono apparire poco significativi se rapportati a quelli gravissimi che riguardano il caso di chi utilizza il potere, derivante dal ruolo pubblico che ricopre, per l'arricchimento personale. Eppure, da qualche parte si dovrà iniziare per creare ‘cittadini modello’ consapevoli che il rispetto delle regole, a tutti i livelli, assicura un miglioramento della qualità della vita di tutti.
L'inciviltà di molti automobilisti – cittadini che rendono la viabilità urbana disastrosa – procura diversi svantaggi a chi, come i portatori di handicap o mamme con passeggini, spesso non riesce a scendere da un marciapiede perché la discesa a loro riservata è puntualmente occupata da veicoli lasciati impunemente in sosta.
Non stupisce allora – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – che le amministrazioni comunali, come nel caso di quella barese, si trovino sommerse da ricorsi contro le multe e che, in periodi di taglio agli enti locali e mancati trasferimenti dallo Stato agli stessi, queste circostanze comportino aggravi di spese per l'ente pubblico costretto a ricorrere a consulenze esterne.
Non si può certo dire ai vigili urbani di ‘chiudere un occhio’, anzi. Si potrebbero, però, incrementare i controlli, e, soprattutto, il numero delle ore che i bambini delle scuole materne, elementari e medie già dedicano all'educazione civica. Potremmo avere la sorpresa di sentire dai nostri figli moniti su come rispettare le regole del codice della strada e sperare che le stesse restino scolpite nelle loro giovani menti, così da avere futuri ‘cittadini modello’. Anche in questo caso ‘prevenire e' meglio che curare’!”