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In Brasile libertà per Cesare Battisti, la reazione di Girlando

Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Abbiamo a che fare con un criminale che va trattato come tale, e poiché gli omicidi sono stati commessi in Italia doveva essere giudicato nei tribunali italiani”

 

 

 

Roma –  “Profondo rammarico e sdegno per la scelta del tribunale brasiliano di non procedere alla richiesta di estradizione per Cesare Battisti, un’istanza che il governo italiano ha chiesto varie volte. I fatti, a mio avviso, dimostrano la presenza di colpe trasversali che coinvolgono sia il Brasile, per la superficialità con cui ha trattato il caso, sia il nostro Governo, incapace di incidere, dando dimostrazione di estrema debolezza circa le scelte giudiziarie del caso Battisti”.


Commenta con queste parole Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti,  la decisione dei giudici brasiliani di porre fine alla reclusione di Cesare Battisti dopo 4 anni e pochi giorni. Il provvedimento che libera l’ex terrorista rosso, condannato nel nostro Paese per  4 omicidi, ha sollevato comprensibili polemiche. Battisti infatti, nonostante le accuse, ha trascorso pochissimi anni dietro le sbarre, prima latitante in Francia, una volta ottenuta l’estradizione, ha poi goduto dell’asilo politico concessogli dall’ex presidente brasiliano Lula, riuscendo a smarcarsi dalle pressanti richieste  provenienti dalla giustizia italiana che premeva per la sua detenzione.

 “Ci aspettavamo sicuramente una sentenza diversa – prosegue Girlando –, una scelta differente, in quanto nell’inchiesta su Cesare Battisti è emerso il fatto che in Italia lui è accusato di ben quattro omicidi. Tale condanna – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – dimostra che, a parte la sua strumentale storia politica, di fatto abbiamo a che fare con un criminale che come tale va trattato, e poiché  gli omicidi sono stati commessi in Italia doveva essere giudicato nei tribunali italiani”.

 

 

 

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