La responsabile per le Attività Produttive e l’Industria dell’Italia dei Diritti: “Sociologicamente è plausibile, i cittadini si rifugiano nell’ultima speranza di guadagno”
Roma – Dall’analisi condotta dall’organismo di rappresentanza delle imprese che operano nel settore dei servizi sul mese di aprile, emerge una crescita, a prima vista anomala e distorta, della domanda di beni e servizi. Si spenderebbe di più per giochi e scommesse mentre si continua a diminuire la spesa destinata ai generi alimentari.
“Se analizziamo il fenomeno sotto il punto di vista sociologico, purtroppo è plausibile – spiega Antonella Silipigni, responsabile per le Attività Produttive e l’Industria dell’Italia dei Diritti -. Il mercato delle lotterie e del gioco d’azzardo è un indicatore molto importante, giacché la crescita della domanda di questo genere di servizi è direttamente proporzionale all’aumento della povertà e dell’insoddisfazione dei cittadini, che si rifugiano nell’ultima speranza di guadagno”.
Secondo le stime Confcommercio, permane una situazione generale che continua ad essere caratterizzata da un insieme disomogeneo di elementi positivi e negativi che alimentano un clima di incertezza sulle prospettive a breve termine dell’economia.
“Non è possibile che la ripresa economica del nostro Paese faccia leva su questo genere di introiti, destinati unicamente alle casse dello Stato – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -. Lo studio Confcommercio evidenzia una decrescita dell’economia italiana, spiegata dalla riduzione dei consumi reali a causa di un minor reddito procapite. E’ strano osservare come lo Stato aumenti l’attività delle lotterie, ma allo stesso tempo si adoperi in pubblicità progresso per combattere l’abuso del gioco d’azzardo. Stesso iter per l’uso di alcool e tabacco, combattuto e promosso allo stesso tempo. E’ immorale e dannoso per il Paese sfruttare la disperazione/speranza di migliaia di persone, pur di accaparrarsi un ricco tesoretto”.