Il responsabile per la Difesa e gli Affari Militari dell’Italia dei Diritti: “Ritengo che questa guerra sia inutile, giacché se ne dovrebbero occupare le diverse diplomazie che hanno il compito di intervenire per prevenire disastri come quello che si sta consumando attualmente nel Maghreb”
Roma - Dopo le tensioni degli ultimi giorni tra Bossi e Berlusconi sull’improvviso cambio di rotta del presidente del Consiglio relativamente all’intervento militare italiano in Libia, torna la quiete nella maggioranza. Ieri, infatti, la Camera ha approvato, con 309 voti favorevoli e 294 contrari, la mozione di Lega e Pdl sulla posizione che dovrà tenere il Governo italiano nella guerra libica. La decisione è stata definita, da più parti, come l’ennesimo passo indietro fatto dal Carroccio nei confronti del Popolo della Libertà. Allo stesso modo la pensa Gennaro Saltalamacchia, responsabile per la Difesa e gli Affari Militari dell’Italia dei Diritti, che commenta il voto in questo modo: “Ancora una volta si palesa la mancanza di coerenza politica da parte della Lega che, in questo caso, aveva dimostrato, fino a qualche giorno fa, una linea politica completamente in opposizione a quella del Pdl. Ieri, è stata votata una mozione che io ritengo estremamente ridicola, poiché non è possibile stabilire ad oggi una data certa per la fine di un conflitto di questo tipo”.
L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro, quindi, si sofferma sulla questione libica: “Innanzitutto, dovremmo domandarci se è il caso di continuare a fare una guerra che ritengo inutile, giacché se ne dovrebbero occupare le diverse diplomazie che hanno il compito di intervenire al fine di prevenire disastri, come quello che si sta consumando attualmente nel Maghreb”.
Saltalamacchia conclude il suo intervento, analizzando la decisione presa dal Parlamento e tenendo presente i problemi generali del Belpaese: “Con il voto di ieri, ancora una volta, il Governo ha dimostrato di essere estremamente egoista, poiché non tiene conto né delle possibilità delle proprie forze militari né delle volontà dei propri cittadini. Dobbiamo dire, una volta e per tutte, basta ai massacri inutili. Inoltre, abbiamo il dovere di soccorrere queste popolazioni sul posto, sul loro territorio, in modo da aiutare loro a non abbandonare le proprie terre, le proprie origini, per venire in un Paese come il nostro, privo di un’organizzazione capace di ricevere queste persone e inadeguato ad offrire loro la sicurezza necessaria.
In conclusione, ritengo che sia indispensabile un intervento da parte del Governo che miri a recuperare le risorse che stiamo dissipando in modo incosciente. Bisogna muoversi, immediatamente, per una politica sociale e occupazionale, soprattutto in riferimento ai giovani, che possa migliorare lo stato sociale nazionale e ridurre lo stato di disoccupazione dilagante”.