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Guazzi su dipendenti comune Novara costretti a ferie per il 17 Marzo

 

Il vice responsabile per la Pubblica Amministrazione dell’Italia dei Diritti: “E’ un pessimo esempio di quello che dovrebbe essere l’atteggiamento di un’amministrazione pubblica”


Roma - “E’ un pessimo esempio di quello che dovrebbe essere l’atteggiamento di un’amministrazione pubblica che deve fungere da paradigma di comportamento per i cittadini, così come in passato fu poco decoroso l’atteggiamento di alcuni amministrazioni municipalizzate che cavalcarono l’effetto euro aumentando i prezzi dei biglietti. Ci troviamo di fronte ad una bassa dimostrazione di quello che dovrebbe fare un organismo pubblico che funge anche da datore di lavoro”. Questo è il primo duro commento del vice responsabile per la Pubblica Amministrazione dell’Italia dei Diritti, Andrea Guazzi, riguardo alla vicenda che ha visto coinvolti i dipendenti pubblici del comune di Novara. Secondo una circolare diffusa ieri, gli oltre ottocento dipendenti della cittadina leghista saranno costretti a prendere un giorno di ferie in occasione del 17 Marzo, festa nazionale stabilita solo per quest’anno in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Così ha deciso l’amministrazione municipale approfittando della poca chiarezza del decreto e dichiarando di aver applicato l’interpretazione più diffusa.

“Se non fosse un’azione illegittima, e personalmente credo che lo sia anche se non in modo lampante nella specifica della norma violata, è quantomeno un comportamento scorretto” afferma duramente Guazzi in merito al caso particolare.

 

Inoltre l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro continua la sua analisi anche da un punto di vista strettamente legale, ricordando che “gli amministratori del comune di Novara, i quali sostengono di essere stati costretti a dover prendere questa decisione anche in merito alla preoccupazione del problema del gravo economico, potrebbero chiedere parere ad un apposita sezione della Corte dei Conti regionale proprio su tutte le questioni scaturite da nuove norme che possono andare ad incidere sul bilancio a loro demandato. La Corte dei Conti avrebbe sicuramente risposto loro sedando tutti i dubbi anche quelli degli amministratori più pretestuosi”.

 

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