La viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “È doveroso che il premier si presenti in tribunale per dimostrare che i politici non rappresentano una casta privilegiata”
Roma - “La notizia in poche ore ha fatto scalpore in tutto il mondo e ha ricevuto l’approvazione ed il plauso di molteplici televisioni, testate giornalistiche e blog di altri Paesi. Questo è il segno inequivocabile che i deprecabili comportamenti del nostro presidente del Consiglio hanno nauseato e stancato l’opinione pubblica non solo a livello nazionale, un disgusto dimostrato dallo straordinario successo delle manifestazioni che si sono svolte nelle più grandi piazze d’Italia e di tutto il mondo”. Lea Del Greco, viceresponsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti, si dice soddisfatta della decisione del Gip di Milano, Cristina Di Censo, la quale ha disposto il rito immediato nei confronti di Silvio Berlusconi per i reati di concussione e prostituzione minorile.
“Il premier verrà giudicato da tre donne - afferma con tono sornione l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -. Tale coincidenza, del tutto casuale, ricorda il contrappasso dantesco dal momento che il presidente del Consiglio, con il reiterato abuso di potere, con i suoi festini privati ad Arcore, con il teatrino del ‘bunga bunga’ e con la mercificazione del corpo delle donne in ambito politico, ha denigrato ed umiliato la figura femminile. In tal modo Berlusconi ha contribuito e contribuisce a far radicare, nel nostro Paese, la cultura delle discriminazioni di genere e dell’assoggettamento del gentil sesso al potere maschile e, talvolta, maschilista”.
“Oggi più che mai - termina la sua valutazione la Del Greco -, è doveroso che il premier si presenti in tribunale come sono giustamente costretti a fare tutti i ‘comuni cittadini’, per dimostrare che i politici non rappresentano una casta privilegiata, ma, al contrario, sono coloro che devono dare il buon esempio ed incarnare nel quotidiano i valori e gli ideali che professano a parole”.