Il responsabile per il Veneto dell’Italia dei Diritti : “Soprattutto quando una persona rappresenta le istituzioni, come un politico, dovrebbe guardarsi intorno prima di puntare il dito contro gli immigrati”
Vicenza – Alessandro Costa, consigliere comunale di Barbarano, in provincia di Vicenza, è stato arrestato per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’ex assessore alla sicurezza, militante, ora espulso, della Lega nord, gestiva un sito di annunci e incontri pornografici guadagnando grosse somme di denaro attraverso la promozione, tra gli altri, di escort e trans. “In merito all’arresto di questo esponente politico appartenente ad un’area che fa della lotta all’illecito la propria bandiera, - interviene Emmanuel Zagbla, responsabile per il Veneto dell’Italia dei Diritti – ritengo sia necessaria una grande riflessione, generale, sulla questione della legalità. Questa vicenda dimostra, nei fatti, che nessun partito politico è immune da coinvolgimento in atti riguardanti il problema della prostituzione. Noi, come Italia dei Diritti, per prima cosa, invitiamo gli esponenti dei partiti, nella fattispecie la Lega, a misurare i toni in merito delle accuse rivolte agli immigrati, in quanto nessuno potrà mai dire che gli stessi, sono venuti in Italia soltanto per delinquere o per compiere reati di prostituzione. Deve esserci una moralità generale, non di parte. Soprattutto – prosegue Zagbla - quando una persona rappresenta le istituzioni, come un politico, dovrebbe guardarsi intorno prima di puntare il dito contro gli stranieri, immigrati, che devono spesso confrontarsi con problemi legati alla discriminazione e con non poche privazioni”.
Il trentottenne Costa già nel registro degli indagati dal 18 agosto accusato dei medesimi reati, è ora in carcere a Padova, gli viene contestata anche l’accusa di aver organizzato festini a luci rosse e incontri a pagamento tra inserzioniste o escort e professionisti veneti. L’ex militante del Carroccio è stato sorpreso in flagranza di reato mentre riceveva il denaro da un procacciatore della sua rete.
“Pur non giustificando chi compie il reato della prostituzione – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - riteniamo sia necessario innanzitutto valutare cosa spinge, in misura maggiore le immigrate, a sopportare l'essere costrette a dedicarsi ad una attività che in Italia è illegale. In conclusione mi auguro che Costa sia pulito e che non abbia commesso i reati a lui imputati. Contrariamente sarebbe da preoccuparsi, proprio perché compiuti da un rappresentante che della legalità fa bandiera politica. Se lo fa un uomo pubblico, - chiosa Zagbla - figuriamoci quelle poverette che arrivano in Italia con la promessa di un lavoro e finiscono, oppresse, sulle strade”.