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Crack finanziario nei comuni friulani, Smiroldo commenta

Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti:”La disinformazione e l’ignoranza sono alla base di questi eventi”

 

 

Trieste - “Nel ricorrere all’utilizzo di sistemi finanziari non sicuri il risultato non può essere che questo”. Il commento di Luigino Smiroldo, responsabile per il Friuli Venezia Giulia dell’Italia dei Diritti, si riferisce alla notizia che da una inchiesta della Corte dei Conti su Comuni e Province del Friuli, già 4 sono risultati in perdita mentre altri 3, tra cui la città di Udine, stanno per chiudere allo stesso modo. E’ stata quindi avviata una inchiesta per ipotesi di danno erariale sugli investimenti degli enti locali in prodotti finanziari derivati. Lo scopo è quello di accertare se i sottoscrittori fossero consapevoli di ciò che stavano facendo o si siano affidati ai consulenti con cieca ignoranza. “Ciò che sta accadendo è probabilmente il frutto di una cattiva informazione – ha continuato l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – da parte di chi offre e di chi sottoscrive questi servizi. Funzionari e politici dimostrano in questo incompetenza e irresponsabilità, nel cadere in trappole di proposte finanziarie non protette. Se ne potrebbe addirittura presupporre un furto alla cittadinanza, in quanto difficilmente sarà accertata la verità dei fatti – conclude Smiroldo. Nello svolgimento di operazioni di questo tipo è d’obbligo una conoscenza approfondita della materia”.

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