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Banda di anziani depredava container a Genova, la Tocco commenta

La vice responsabile cittadina dell’Italia dei Diritti: “Più controllo in città e al porto per restituire ai cittadini e aziende sicurezza e legalità”

Genova, 1 dicembre 2009 –  Ci sono anche due pensionati ultrasettantenni nella banda di razziatori di container sgominata dai carabinieri di San Martino, a Genova. Gli anziani, che ora sono agli arresti domiciliari, effettuavano sopralluoghi che consentivano al resto della banda di rubare la merce, senza alterarne i sigilli, prima che venisse imbarcata verso Stati Uniti o Giappone. “In pratica questi container venivano abbandonati a se stessi prima di partire dal porto di Genova. Un danno duplice per chi spediva la merce all’estero, d'immagine e a livello economico”, commenta Sara Tocco, vice responsabile per la città di Genova dell’Italia dei Diritti.

 

Dell’organizzazione facevano parte imprenditori, autotrasportatori, commercianti in gran parte pregiudicati. Enormi i danni per le aziende italiane vittime dei furti anche perché spesso nascevano delle dispute giudiziarie sul presunto mancato invio della merce che invece veniva sottratta dai malviventi. Ci si pone però anche il dubbio sulla sicurezza in città. “Il porto di Genova, la porta del Mediterraneo, con ampie possibilità di giocare un ruolo importante sulle importazioni ed esportazioni mondiali, forse non ha abbastanza sorveglianza - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -. Dotato di Aivu-port solution, un sistema di controllo all'avanguardia, forse avrebbe bisogno anche di più presenze umane adibite ad impedire l'accesso ad estranei”.

 

La Tocco insiste poi sui mancati controlli in città sottolineando la necessità di aumentare le forze dell’ordine attraverso anche l’inserimento di nuove leve. “Servono più ispezioni nell'area che dovrebbe rilanciare la città e nuove offerte di lavoro ai giovani o meno giovani rimasti senza occupazioni. Probabilmente - continua la vice responsabile – con un numero maggiore di controlli non ci sarebbe voluto così tanto tempo per fermare questo traffico e i danni, se ci fossero stati, sarebbero risultati senz'altro minori”

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