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Impennata di cassaintegrati e licenziamenti in Lombardia, l’allarme di Criseo

Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Si pensa solo alle leggi per le liste elettorali trascurando le vere emergenza del Paese”

 

 

“La recessione non si arresta e si fanno i decreti per le liste elettorali. Mentre la crisi avanza e la fine, secondo recenti dichiarazioni sindacali, proseguirà fino al prossimo anno ci si arroventa la mente a risolvere altre emergenze di tipo elettoralistico”. Questo il primo amaro commento del responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti Giuseppe Criseo alla scioccante notizia dell’impennata di ricorsi alla cassa integrazione e ai licenziamenti a Milano e nel resto della Lombardia che nei primi due mesi del 2010 la relegano ad una delle regioni più disastrate del resto del Paese. Spiega con parole dense di preoccupazione l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “L'aumento della cassa integrazione nella nostra regione rispetto al 2009 è arrivato a un dato tremendo: più 241 solo per l'industria. Dalla cassa ordinaria si passa a quella straordinaria e poi alla mobilità, questa è la vera emergenza del Paese. Non basta  però pensare solo alla parte economica che tra l'altro è insufficiente  e non copre tutti i cittadini in difficoltà: occorre provvedere a riconvertire interi settori lavorativi investendo ad esempio sulle energie rinnovabili ma anche sul riciclo dei rifiuti che possono diventare una buona occasione di guadagno. Ci uniamo anche noi – conclude Criseo - all'appello del presidente delle piccole e medie imprese di Confapi Paolo Galassi perché se continuano a retrocedere le aziende di minori dimensioni che costituiscono l'ossatura del Paese, non ci saranno più vie d'uscita”.

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