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A Genova taglio dei corsi serali, la Martino alza la voce

La responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti: “Un ulteriore colpo non solo alla scuola pubblica, ma anche al principio di mobilità sociale”


Roma – Gli oltre quattromila genovesi che ogni sera tornano sui banchi di scuola per recuperare gli anni persi e ottenere il diploma potrebbero presto vedere eliminati molti dei corsi serali che si tengono in oltre dieci scuole del capoluogo ligure. A causa dei colpi di scure della Finanziaria, infatti, questi verranno limitati a tre poli da mille studenti ciascuno : il Rosselli per il ponente, la scuola media Lomellini per il centro, e un istituto a Lavagna.

 

La notizia ha suscitato l’immediata reazione di Annalisa Martino, responsabile per la Scuola e l’Istruzione dell’Italia dei Diritti, che individua nei tagli ai C.T.P. una minaccia per la realizzazione di una mobilità sociale adeguata: “Questa politica – spiega la Martino – sembra voler decimare il sistema scolastico pubblico per favorire quello privato, ma il risultato è ancor più grave se si considera che eliminando ulteriori risorse alla scuola pubblica si manterrà una divisione netta tra lavoratori destinati a fare i dirigenti e altri relegati a posti subalterni. Questi corsi mirano all’emancipazione sociale delle persone che li frequentano. Il loro ridimensionamento, dunque, è un ulteriore colpo non solo alla scuola pubblica, ma anche a quella possibilità di spostarsi da una classe sociale all’altra che dovrebbe essere elemento fondante di uno Stato libero e liberista. Infine – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – viene minato anche il processo d’integrazione, dacché i C.T.P. sono molto frequentati da stranieri che utilizzano queste occasioni per apprendere meglio la lingua italiana e inserirsi adeguatamente nel nostro contesto sociale”.

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