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Vigili urbani nei seggi elettorali, il parere di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti chiede maggiori garanzie per il personale impiegato nelle prossime consultazioni elettorali

 

Roma - “Non si può continuare in questo modo, il problema va risolto, anche alla luce delle elezioni politiche del 2013”. Interviene così Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in seguito alla denuncia di Alessandro Marchetti del Sulpm. Il segretario del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Municipale, infatti, ha riferito che il sindaco Gianni Alemanno avrebbe precettato cinquecento agenti della polizia municipale per ricoprire i ruoli di presidenti, scrutatori e segretari di seggio alle prossime elezioni regionali. Compiti che, anche all’interno dello stesso comune, sempre meno persone intendono svolgere a causa della scarsa retribuzione, che per giunta arriva in tempi molto lunghi. “La rinuncia da parte di queste persone è comprensibile a fronte della grande responsabilità, competenza e precisione richieste che spesso non vengono ricompensate in modo adeguato, soprattutto nei seggi elettorali più grandi. Inoltre – continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, il corpo dei vigili urbani troppo spesso viene utilizzato per far fronte ad evenienze di qualsiasi tipo”. Considerando che la decisione di Alemanno si scontrerebbe con la legge che impedisce anche alle forze dell’ordine di portare armi dentro i seggi, Soldà incalza: “Non si può agire in modo approssimativo, poiché così gli agenti non saprebbero dove lasciare le loro armi. In ogni caso – conclude Soldà – stiamo parlando di mansioni che richiedono molta professionalità, per questo le istituzioni dovrebbero impegnarsi al fine di garantire al personale presente nei seggi le migliori condizioni per assolvere i compiti richiesti”.

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