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Italia dei Diritti

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A Genova caffè a 1,10 euro, lo sdegno della Silipigni

La responsabile locale dell’Italia dei Diritti: “Le colpe sono tutte di un governo miope”


Dopo gli aumenti scattati a gennaio nei listini dei bar associati alla Fiepet-Confesercenti, il prossimo mese sarà il turno dell’altra associazione di categoria, la Fepam-Ascom, il cui nuovo listino permetterà ai gestori dei bar di far lievitare il prezzo di un espresso fino a 1,10 euro. Gli aumenti in arrivo non riguarderanno solo i prodotti di caffetteria, ma anche superalcolici, aperitivi e liquori.

 

“Il rincaro dei prezzi potebbe essere visto come una misura compensativa del mancato abbassamento delle aliquote fiscali”, ha commentato Antonella Silipigni, responsabile per la città di Genova dell’Italia dei Diritti. “La crisi – spiega – continua a mietere vittime tra coloro che hanno un’attività. Fino a qualche anno fa questi erano additati come coloro che evadevano di più le imposte. In realtà, avendo una tassazione così alta, erano costretti a trovare escamotage per sopravvivere. Siamo arrivati al punto in cui per non chiudere si rischia di perdere il cliente. A Genova un aumento di questo genere è sicuramente poco gradito, ma se non si vuole fallire qualcosa si deve fare”.

 

Quanto alle responsabilità di tale situazione, l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro ha le idee chiare e punta il dito contro il governo: “La causa principale è riconducibile a una politica miope – conclude la Silipigni –, incapace di attuare una riforma fiscale seria sullo stampo di quella francese”.

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